Apostoli

Nel libro dei Romani, capitolo 1° verso 1, è scritto “Paolo, servo di Cristo Gesù, chiamato a essere apostolo, messo a parte per il vangelo di Dio”. 

Significa che Paolo non si è improvvisato apostolo, Paolo è stato “chiamato” dal SIGNORE ad essere apostolo, non ci si può nominare, è una chiamata dello Spirito Santo diretta a quelle persone che Dio stesso sceglie. Tuttavia gli apostoli di Gesù rimarranno quelli che si conoscono nelle Scritture, oggi gli uomini che lavorano per portare il Vangelo della Grazia alle genti che non conoscono ancora Gesù possono essere chiamati missionari.

Dio ha un piano per ognuno di noi, e ci da incarichi diversi a seconda di quello che sappiamo fare o ci capacita a fare, e secondo la sua volontà in questo mondo.

Come me, ognuno di noi dovrebbe chiedere a Dio il motivo della chiamata, io prego il SIGNORE affinché Lui possa farmi capire il vero senso della mia vita sulla faccia di questa terra.

Paolo avrebbe potuto presentarsi come cittadino romano per non avere noie, ne avrebbe avuto il diritto, ma ha preferito dichiararsi servo di Gesù Cristo. Presentandosi, si è definito “servo”,  cioè schiavo, è stata sua la volontà di sottomettersi al Vangelo, ed è per questo che Dio lo ha scelto chiamandolo a portare la “Buona Notizia” nel mondo.

Non si sceglie di essere un apostolo, non è un titolo, non è una casta, non si compra e non si eredita.

“È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori,” (Efesini 4:11)

Amen.

Dio ci benedica

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