Che cosa è “emunah”?

La parola “emunah” appare nella Bibbia per la prima volta in Abacuc, dove troviamo il seguente verso:

Egli è pieno d’orgoglio, non agisce rettamente; ma il giusto per la sua fede (emunah) vivrà. (Abac 2:4)

L’importanza di questo verso può essere misurato con le citazioni ad esso nel Nuovo Testamento dove troviamo:

E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede. (Ga 3:11);

poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà». (Ro 1:17);

ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l’anima mia non lo gradisce». (Eb 10:38);

Anche se troviamo in questi testi la parola greca “pistis” bisogna considerare che nella mente degli scrittori del Nuovo Testamento, quando citando questa parola, nella loro mente appariva come la parola ebraica “emunah”.

Quindi, se vogliamo capire meglio ciò che questi uomini volevano insegnare, la fede come un mezzo per raggiungere la grazia di Dio, dobbiamo  comprendere il significato della parola “emunah”.

Emunah deriva da un’altra parola ebraica “aman”. È proprio questa parola che troviamo in Genesi 15:6, dove leggiamo:

Egli credette (aman) al SIGNORE che gli contò questo come giustizia.

Un altro dettaglio interessante è che nella stessa parola “aman”, nella sua radice, si trova la parola “emet” e “amore”.

Emet è la parola usata per “verità”, mentre amore è la parola usata per “dire”, “parlare” o “proclamare”.

Queste associazioni sono interessanti e suggestive.

Attualmente usiamo la parola “fede” per indicare, nella maggior parte dei casi, la fiducia nelle pratiche religiose. Ma analizzando meglio il contesto della Scrittura apprendiamo che “la fede” è molto più di questo.

Cerchiamo di capire cosa è scritto in Ebrei:

Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono. (Eb 11: 1)

Secondo lo scrittore di Ebrei la “fede” è la “garanzia”, ​​“credere”, “fermezza” di fatti che sono ancora attesi.

Questo può sembrare strano, perché la definizione di “fatto” è qualcosa che ha un posto preciso nel tempo e nello spazio, così in un primo momento non sembra logico un “fatto” che non è ancora avvenuta.

Qui abbiamo un importante definizione di “fede”. La fede è quando si da credito ad una verità di qualcosa o qualcuno, considerando le dichiarazioni di questo qualcosa o qualcuno come un “fatto” indiscutibile, indipendentemente da questo fatto che non è ancora avvenuto, o essere in un lontano passato.

Così, la “fede” rimuovere tutti i dubbi, e pur essendo trascendente, non è irragionevole, tuttavia, con la consapevolezza che la “fede” può essere aumentata e migliorata. Così Paolo ci insegna:

Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo. (Ro 10:17)

Ma, come la “fede” può essere il mezzo per la salvezza?

La Bibbia non fa alcuna distinzione tra “fede” per la salvezza, o “fede” per ottenere una cura, non esiste nelle Scritture. Nella Parola di Dio abbiamo trovato solo “fede”.

Il punto è quando abbiamo la fede nella salvezza come è presentato dalle Scritture, abbiamo la piena certezza veritiera delle condizioni che coinvolgono il Vangelo.

All’atto di avere “fede” nella Parola di Dio, siamo convinti dei nostri peccati e sensi di colpa, e la nostra incapacità di redimerci con il nostro Creatore, siamo convinti dell’amore di Dio che ci richiama al pentimento, dandoci il suo Figlio, e su questa convinzione, abbiamo un “fatto” o una “verità assoluta”, siamo costretti a vivere con “fedeltà” a tutto ciò che la Parola ci chiama a fare o essere, sia nel nostro comportamento, come nelle nostre aspettative.

Ed è per questo che Gesù dice:

Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui». (Giov 14:21)

Uno che mette la “fede” in Dio non ha difficoltà nel cercare di obbedire ai comandamenti e servire Dio, perché “la fede” porta alla “fedeltà”. Non c’è contraddizione quando si capiscono i fondamenti della fede.

L’opposto di ciò è legalismo, che determina la salvezza attraverso pratiche religiose con la forza o l’imposizione, e non il frutto della fede.

Anche la “fede” dovrebbe generare una “speranza”, che è una ferma convinzione, che ci consola e guida.

Un altro aspetto importante da notare è la somiglianza tra le parole ebraiche “aman” e “amore” (credere e proclamare). Entrambi hanno la stessa radice, e  si trovano nell’insegnamento dell’apostolo:

infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. (Ro 10:10)

Così ci siamo resi conto che la confessione e testimonianza sono inerenti alla fede. Quando abbiamo posto la nostra fede in Dio diventano araldi delle sue azioni. Una persona accetta il Messia, quando dice:

infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. (Luca 6:45)

Così, se tu già hai ascoltato la Parola di Dio, cerca di perfezionare la “fede” corretta nel tuo cuore, che sarà il vero equilibrio nel tuo cuore per amare ed applicare nella vita i principi della volontà di Dio, espresso nei suoi comandamenti.

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