Pastori approvati da Dio

Molte persone oggi, aspirano alla posizione di pastore, tanti ne sono attratti per il potere che li è stato conferito. Nella chiesa moderna il ruolo del pastore è colui che dirige ed amministra una comunità e che si presume avere tutti i doni dello Spirito Santo. Quello di pastore non è un titolo. Oggi ci sono persone che aprono chiese per fare i pastori e non credenti che scelgono i propri pastori.  Oggi per chiarire il ruolo di un pastore nella chiesa di Dio, è necessario sapere che il pastore non è un incarico, preso o dato, ma un ministero dello Spirito Santo. Biblicamente, è compito dei pastori prendersi cura del gregge (chiesa) di Dio ( 1 Pietro 5: 1-2; Atti 20:28). Come servi di Dio, i veri pastori mostreranno la loro preoccupazione per la volontà del Signore facendo ed insegnando ciò che dice. Aggiungo anche che nella Bibbia le parole pastore, presbitero, vescovo ed anziano si riferiscono tutte alla stessa persona, cioè pastore, colui che si prende cura delle anime della chiesa.

Il nostro studio dei pastori è necessariamente basato sulla Bibbia. Ma prima di entrare nello specifico, voglio spiegare le mie ragioni. Sto scrivendo questo articolo per aiutare le persone oneste a servire il Signore. Secondo lo standard biblico, faccio parte di una congregazione locale, e conosco da vicino queste realtà e ho visto varie situazioni amministrative e modi di trattare i fedeli, che non rispecchiano la pura e semplice realtà biblica. La nostra responsabilità è di fare la volontà di Dio, e accettiamo la Bibbia come unica fonte di informazione sulla Sua volontà. Non ho motivo di difendere o attaccare alcuna persona o organizzazione religiosa. Il mio scopo è molto semplice: servire Dio e aiutare gli altri a fare lo stesso.

Non c’è dubbio che questo articolo non piacerà a tutti. Proprio come l’insegnamento di Gesù sfidò i capi religiosi del suo tempo, la Sua Parola esige cambiamenti radicali dai leader di molte chiese oggi. Non possiamo costringere nessuno a cambiare, ma possiamo e dovremmo avvertire del pericolo nel seguire la saggezza umana (Proverbi 14:12; Isaia 55: 6-9; Geremia 10:23; Ezechiele 3: 18-21). So in anticipo che questo studio contraddirà gli insegnamenti e le pratiche di molti pastori e di molte chiese. Ma, non posso servire Dio e compiacere tutti gli uomini (Galati 1:10). Presento questo articolo dopo anni di studio e preghiera al solo scopo di diffondere e difendere la pura parola del Dio Santo. Vi chiedo di affrontare la questione con mitezza ed il desiderio di imparare ad applicare la Parola del Signore. “Perciò, deposta ogni impurità e residuo di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre. Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com’era. Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare“, (Giacomo 1: 21-25).

Pastori (anziani) nell’Antico Testamento

Sappiamo che il Nuovo Testamento, il vangelo di Cristo, stabilisce lo standard per la chiesa oggi ( Giovanni 12: 48-50; Ebrei 8: 6-13; 2 Giovanni 9; Colossesi 3:17). Ma l’Antico Testamento contiene esempi istruttivi che aiutano a comprendere la volontà di Dio (1 Corinzi 10: 1-13; Romani 15: 4). Nell’Antico Testamento, troviamo leader tra il popolo di Israele chiamati, a volte, anziani (il significato della parola pastore nel Nuovo Testamento). Gli anziani delle città israelite hanno risolto i problemi sorti tra il popolo (Deuteronomio 21: 2,19; 22: 15-17; Rut 4: 1-11). Quando non si portano le persone nel giusto cammino di Dio, Lui ne tiene conto: .. “Il SIGNORE entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e con i prìncipi di esso: «Voi siete quelli che hanno devastato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle vostre case! Con quale diritto opprimete il mio popolo e pestate la faccia agli indifesi?», dice il Signore, il SIGNORE degli eserciti” (Isaia 3: 14-15). Dio condannò gli avidi pastori che non capirono la sua volontà e condussero il popolo a peccare (Isaia 56: 9-12). Geremia ha trasmesso le parole del Signore riguardo i cattivi pastori, “Perché i pastori sono stati stupidi e non hanno cercato il SIGNORE; perciò non hanno prosperato e tutto il loro gregge è stato disperso” (Geremia 10:21). “«Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo!», dice il SIGNORE. Perciò così parla il SIGNORE, Dio d’Israele, riguardo ai pastori che pascolano il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate, e non ne avete avuto cura; ecco, io vi punirò, per la malvagità delle vostre azioni», dice il SIGNORE” (Geremia 23: 1-2).

Pastori nelle chiese del Nuovo Testamento

Nel Nuovo Testamento troviamo molti riferimenti a pastori, presbiteri, vescovi. In Atti 20:17 e 28 troviamo che questi tre termini si riferiscono agli stessi uomini (vedere anche 1 Pietro 5: 1-2, dove gli anziani pascolano il gregge). Non abbiamo basi bibliche per usare il termine “vescovo” per descrivere un ufficio, “pastore” per un altro, e “anziano” per un altro ancora. Pastori, vescovi e anziani sono gli stessi servitori. Leggendo il libro degli Atti, troviamo diversi versi che menzionano gli anziani: in Giudea (11:30); in ogni chiesa dell’Asia Minore (14:23); a Gerusalemme (15: 2,4,6,22-23; 16: 4); della chiesa di Efeso (20: 17,28) e, ancora, a Gerusalemme (21:18). Le epistole si riferiscono anche agli uomini che hanno pasturato le chiese: “pastori e insegnanti” (Efesini 4:11); “vescovi” (Filippesi 1: 1); “il presbiterio” (1 Timoteo 4:14); in 1 Pietro 5: 1, apprendiamo che Pietro era un anziano, uno dei due apostoli così identificati – vedi 2 Giovanni 1 e 3 Giovanni 1. Il lavoro degli anziani include diverse funzioni importanti: il pastore (Atti 20:28; 1 Pietro 5: 2); insegnante (Efesini 4: 11-16; Tito 1: 9); essere modelli (1 Pietro 5: 3); presiedere (1 Timoteo 5:17); guardare (Atti 20:31); veglia sulle anime e guida (Ebrei 13:17); cura e governo (1 Timoteo 3: 5); essere un amministratore di Dio (Tito 1: 7); esortare e zittire gli ingannatori (Tito 1: 9-11). Abbiamo notato in tutti gli esempi biblici che le chiese che avevano gli anziani ne avevano sempre più di uno. Che si tratti di Gerusalemme, Efeso, Filippi o altrove, parla sempre dei presbiteri al plurale. La pratica comune nelle chiese di oggi, di avere un pastore (tuttofare) in una congregazione, non ha fondamento biblico.

Qualità dei pastori, presbiteri e vescovi nella Bibbia

Paolo cita le qualifiche di vescovi ed anziani in due lettere (1 Timoteo 3: 1-7; Tito 1: 5-9). Il suo linguaggio rende molto chiaro che non sta dando semplici suggerimenti, ma requisiti. In 1 Timoteo 3: 2 dice: “Bisogna dunque che il vescovo sia ….”; Tito 1: 7 dice: “Infatti bisogna che il vescovo sia ….”. Prima di esaminare la qualifica stessa, capiamo bene questo punto. I requisiti che troviamo in questi due passaggi sono qualità che lo Spirito Santo ha rivelato attraverso Paolo come requisiti. Per servire come anziano, un uomo ha bisogno di tutte queste qualità. Nessuno ha il diritto di cancellare o cambiare ciò che Dio ha detto.

Ora, leggiamo cosa ha detto lo Spirito di Dio in questi due versi paralleli (molto simili, ma non esattamente uguali).

“Certa è quest’affermazione: se uno aspira all’incarico di vescovo, desidera un’attività lodevole. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo. Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo” (1 Timoteo 3 : 1-7)

“Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni, quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati. Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono” (Tito 1: 5-9)

Leggi attentamente questi estratti. I pastori nella tua chiesa hanno tutte queste qualità? Sono uomini? Sposati? Padri di famiglia? Con figli credenti? Conoscenti della Parola? Ospitali? Rispettati da tutti? Irreprensibili? Insegnanti capaci? Amici del bene? Hanno tutte le altre qualità menzionate qui? Gli uomini con tutte queste qualità sono una grande benedizione per il popolo di Dio e saranno estremamente utili nelle chiese locali dove servono come presbiteri. Ma le persone che non hanno queste qualità non sono autorizzate da Dio ad essere pastori. La chiesa che sceglie i vescovi non qualificati sta mancando di rispetto alla Parola di Dio. Le persone non qualificate che accettano l’incarico di pastore agiscono contro il Supremo Pastore. I presbiteri non qualificati che continuano in questo ruolo stanno violando la parola di Dio.

È da notare che questi passaggi non parlano assolutamente di scuola, corsi superiori, corsi di teologia, diplomi, certificati di seminari, ecc. Molte chiese oggi mettono le loro richieste per primo, mettendo da parte le richieste di Dio.

La sfida di oggi

Non è possibile, in un solo e breve articolo come questo, elaborare uno studio completo sui pastori. Lo scopo di questo articolo è di sfidare ogni lettore a studiare di più, cercando di capire bene ciò che Dio ha rivelato riguardo alla leadership nella chiesa. Ma non basta sentire la Parola. Devi praticarla (Giacomo 1: 22-25). Se tu, o la chiesa in cui ti congreghi, stai agendo nel modo sbagliato, c’è una sola soluzione: pentirsi e iniziare ad ubbidire al Signore. I pastori non qualificati devono dare le dimissioni o essere rimossi dal loro incarico, affinché non portino l’ira di Dio sulla chiesa. E se la tua chiesa insiste nel mantenere i pastori di Dio non approvati, dovrai scegliere tra Dio e gli uomini (Matteo 15: 9; Giosuè 24:15). Tale chiesa è disordinata (Tito 1: 5) e non procede come dovrebbe (1 Timoteo 3:15). Le Chiese che non hanno presbiteri dovrebbero incoraggiare tutti gli uomini a svilupparsi spiritualmente per essere qualificati, se possibile, in futuro.

È abbastanza probabile che alcuni lettori, specialmente quelli che fanno parte della leadership di alcune denominazioni, non apprezzeranno questo articolo. Non accettare nulla che provenga da me o da qualsiasi altro uomo; ma non respingere tutto ciò che viene da Dio “Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo” (Galati 1:10).

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