L’aborto è l’interruzione spontanea o provocata della gravidanza, prima del tempo normale, il più delle volte, diventa traumatico per la donna e la famiglia, che non sono sempre pronti ad affrontare. Perché, a prescindere da ogni aspetto filosofico, morale, religioso, economico, ecc., Pone innegabili rischi fisici e psicologici.
Non esiste nel mondo intero, un argomento più controverso rispetto alla pratica dell’aborto. Nel considerare questo argomento, bisogna interrogarsi su ciò che porta una giovane donna a pentirsi della sua gravidanza fino all’aborto.
Ogni volta che una donna incinta passa attraverso la pratica dell’aborto, qualcosa di anormale è accaduto nella sua vita: una gravidanza indesiderata, stupro, problemi finanziari per prendersi cura del suo bambino non ancora nato e tanti altri problemi. Gli aborti sono spontanei quando avvengono per cause patologiche come la sifilide, diabete, intossicazioni e altri tipi di malattie che la donna può soffrire durante la gestazione. Mentre gli aborti provocati sono quelli che si verificano con colpi, cadute o percosse.
Oggi i media ritrattano la liberazione sessuale come qualcosa di moderno. L’obiettivo è raggiungere la fascia più giovane della popolazione perché rappresenta i potenziali consumatori. D’altra parte, i giovani più volubili finiscono seguendo percorsi non raccomandati, aumentando le statistiche della promiscuità sessuale.
È proprio per questi atti di falso liberalismo nella vita moderna che molte giovani donne diventano incinte e disperate. Di solito la prima cosa che viene in mente è la pratica dell’aborto. Il problema inizia a peggiorare quando il padre del bambino non assume la paternità.
In Brasile, per esempio, l’aborto è considerato un crimine, ad eccezione di quei codici previsti dal codice penale, quando viene applicato a fini terapeutici e in caso di stupro. L’aborto può essere praticato da un medico quando è l’unica risorsa per prevenire la morte della donna incinta.
L’embrione è un’entità distinta, una vita umana individuale, non semplicemente un oggetto esclusivo del corpo della madre, come sostengono alcuni abortisti.
È nella Bibbia, in Geremia 1: 5 dove è scritto: “Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, io ti ho consacrato e ti ho costituito profeta delle nazioni”.
Dio è attivo nella vita di un essere umano mentre è nel grembo materno. È scritto nella Bibbia, in Salmo 139: 13-14 “Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene”.
Quasi all’unanimità, le religioni condannano l’aborto, comprendendo che la vita umana è intoccabile dal primo momento in cui è concepita e ogni cambiamento influisce sulla natura creata dal Signore. Da un punto di vista teologico, basiamo la nostra posizione sugli insegnamenti biblici, come si trova nel libro dell’Esodo, capitolo 20, versetto 13, che dice: “Non uccidere”, uno dei dieci comandamenti della legge di Dio.
Dal momento in cui il creatore ha respirato la vita nel primo essere umano, le successive vite umane hanno avuto la stessa essenza. Quando si verifica il concepimento, la vita umana viene trasmessa alla sua nuova forma individuale e singolare. Qualsiasi tentativo di interrompere la nuova vita, per soddisfare le convenienze personali, può essere considerato come disprezzo o mancanza di rispetto per la vita umana.
L’apostolo Paolo, nella sua Prima lettera ai Corinzi, capitolo 3, versetto 16 e 17, scrisse: “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi”. Così, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento troviamo riferimenti che deprecano la pratica dell’aborto e altre attività che interferiscono con la vera felicità dell’essere umano.
Dio è il dono della vita, ringrazia Lui per la tua.