Quello che il SIGNORE vuole

“se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese.” (2Cronache 7:14)

Questo versetto nel secondo libro delle Cronache mi sa tanto di avvertimento, come ce ne sono tanti in tutta la Bibbia. E come se ci sia sempre una promessa finale. Il SIGNORE vuole qualcosa da noi. Il SIGNORE ci orienta, ci dice precisamente cosa noi dobbiamo fare per Lui, affinché Lui si compiaccia con noi.
Leggendo la Bibbia sono tanti i modi di come il SIGNORE ci parla, facendoci domande, e trovando anche le risposte. La Bibbia è già perfetta com’è, non abbiamo bisogno d’altro.

Per il perdono dei peccati e per essere guariti, noi dobbiamo umiliarci, nel primo libro di Pietro cap. 5 ver. 5 e 6, è scritto:

“Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.”

Umiltà, è la prima regola, per essere chiari, tanti confondono l’umile con il povero, una persona umile è colei che si riconosce per quello che è, è la persona che riconosce i propri limiti. Nel Vangelo di Matteo, come quello di Luca c’è scritto che chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato. Il più grande esempio di umiliazione ce l’ha dato Gesù Cristo quando è andato in croce. Pur essendo il Figlio di Dio, l’hanno picchiato, insultato, sputato, torturato e alla fine ucciso.

Gesù stesso ci dice che noi altrettanto possiamo essere umiliati dalla gente del mondo, per causa sua, come è scritto nel Vangelo di Matteo cap. 5 vers. 11 “Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia.”.

Quindi anche se siamo perseguitati dal mondo, davanti a Dio possiamo essere amati per quello che siamo.

Il SIGNORE ci dice: prega, e come dargli torto. La preghiera è il mezzo di comunicazione, aprire un dialogo con il SIGNORE significa avere fede! questo è il principio della fede! è per fede che noi crediamo. Il SIGNORE sa i nostri bisogni e quello che desideriamo ma Lui stesso vuole un rapporto intimo con noi.

Nel libro di Geremia cap. 33 vers. 3, è scritto:

“Invocami, e io ti risponderò, ti annuncerò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci.”

Dio per ognuno di noi ha un piano di vita, nella prima lettera ai Tessalonicesi, Paolo scrive “non cessate mai di pregare”, non smettere mai di avere una comunione con Dio, più tu parli con Lui, più Lui si dispone ad esaudire le tue richieste secondo la sua volontà. Tu prega il SIGNORE sempre, tutto ciò che chiederai con un cuore disposto nel nome di Gesù, Lui ti esaudirà! secondo la sua volontà e i suoi tempi.

“Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore;”  (Geremia 29:12-13)

Stabilito un rapporto intimo con il SIGNORE, non possiamo fare al meno di cercarlo, ed è allora che avviene la separazione dal mondo, tutto quello che ci circonda ormai per noi è privo di interesse.

GLORIA A DIO!!!!

Cerchiamolo con tutto il cuore, avviciniamoci a Lui e Lui sarà con noi. Cerchiamo la sua faccia,
Il SIGNORE dice:
“Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi. Pulite le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo! Siate afflitti, fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegria in tristezza! Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v’innalzerà.” (Giacomo 4:8-10)

Umiliandoci, chiedendo perdono, invocandoLo con un cuore rotto, desiderandoLo con tutta l’anima e perseverando nella preghiera, sentiremo forte l’unzione dello Spirito Santo sulla nostra vita. È importante però ascoltare, leggere e mettere in pratica la sua Parola, Lui inoltre ci da una Legge e il SIGNORE vuole che siamo ubbidienti.

(Efesini 5:1-10)

“Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati; e camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave. Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli. Non siate dunque loro compagni; perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce – poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – esaminando che cosa sia gradito al Signore.” 

In questi versetti leggiamo tutto l’amore che Dio ha nei nostri confronti. Ci dichiara figli suoi, e come un buon padre di famiglia ci invita a comportarci come di dovere, Qui c’è la conversione, non seguire le masse, segui il Padre celeste avrai una vita lunga e benedetta sulla terra, e l’eredità più ambita, che è il Regno dei cieli.

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