Riflessione sull’eutanasia

Dopo la vicenda successa, e che oggi tutti ne parlano qui in Italia, anche io vorrei lasciare un commento qui sul mio blog riguardo il tema dell’eutanasia. Premetto che ne sono molto addolorato per quello che è successo, mi ha scosso molto, e sono vicino e prego per la famiglia di quell’uomo che è andato via da questo mondo.

Come sempre però per il fatto che io sono un credente cristiano, la mia fede in Dio mi porta, in questi casi, di contemplare le Sacre Scritture in merito e non di farmi idee o pensieri vani che non portano ad una sana risposta. Quindi non è il mio pensiero personale ma è quello che il SIGNORE dice e che vuole che noi mettiamo in pratica per essere uomini migliori.

Innanzi tutto la parola eutanasia significa: “buona morte”. È un processo che viene attuato con dei farmaci per togliere la vita ad un uomo che sta soffrendo una malattia o situazione grave, dove secondo la saggezza e scienza umana non c’è più niente da fare. Quindi io capisco subito che c’è una perdita di “speranza” .

Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza. (Salmi 62:5)

Sostienimi secondo la tua parola, perché io viva; non rendermi confuso nella mia speranza. (Salmi 119:116)

L’attesa dei giusti è gioia, ma la speranza degli empi perirà. (Proverbi 10:28)

poiché c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà delusa. (Proverbi 23:18)

Ho scelto questi pochi versi in mezzo a tantissimi altri per provare che nelle Scritture la speranza appartiene a Dio ed è potente abbastanza per dare vita, al contrario di quella di chi non crede che non porta a nulla. Riporre la speranza in Dio porta benessere e ci crea quelle aspettative per affrontare il domani con fiducia.

Essendo l’eutanasia una “morte assistita”, capisco che si tratta di suicidio, oppure se decisa da parenti un omicidio. Al di la dello stato di gravità del malato, anche se vegetale, è una vita che si stronca quindi è un reato. Un reato dove Dio non può intervenire dopo la morte. Dio è il giusto ed a Lui appartiene la “giustizia”.

Egli è la rocca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità. Egli è giusto e retto. (Deuteronomio 32:4)

Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e ne fa risalire. (1 Samuele 2:6)

temete invece per voi stessi la spada! Perché furiosi sono i castighi della spada, affinché sappiate che c’è una giustizia». (Giobbe 19:29)

Il tuo trono, o Dio, dura in eterno; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. (Salmi 45:6)

Oltre a giudicare se un uomo deve vivere o no, qui si fanno i conti anche con la “vita” stessa. Io ho sentito dire da tanti uomini, per i più disparati motivi, la vita è mia e io decido!! Chi dice e chi pensa questo, è in errore. Cristiano o no, siamo tutti creature di Dio, Lui è colui che ci ha creato ed a Lui appartiene la nostra vita.

Guai a colui che contesta il suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di terra! L’argilla dirà forse a colui che la forma: “Che fai?” L’opera tua potrà forse dire: “Egli non ha mani”? (Isaia 45:9)

SIGNORE, io so che la via dell’uomo non è in suo potere,e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi. (Geremia 10:23)

Così parla il SIGNORE, il tuo redentore, colui che ti ha formato fin dal seno materno: Io sono il SIGNORE, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho disteso la terra, senza che vi fosse nessuno con me; (Isaia 44:24)

Nel libro della Genesi è descritto il principio dei tempi, e Dio ha creato l’uomo a sua immagine, essendo Lui il creatore, noi siamo creature. Ogni singolo uomo inteso come razza umana è stato creato per un proposito. Come creatore Dio ci ama a prescindere se noi amiamo Lui o no, ed è per questo che Lui sa cosa è bene per noi e desidera guidarci per una vita di gioia. Ma noi non sempre Lo riconosciamo come tale e tanto meno  siamo disposti a seguirlo.

Si dice che Dio è il Dio dell’impossibile ed è vero!

Se leggiamo Giovanni 11 troviamo raccontata la vicenda di come Gesù resuscita Lazzaro. Dobbiamo stare attenti ad alcuni punti fondamentali per comprendere il potere divino. Il primo punto è che Gesù si presenta dopo quattro giorni, ossia il tempo previsto per l’inizio della putrefazione di un cadavere. Marta, dopo lo sgomento, credette a Gesù in quanto figlio di Dio, e sapeva che avrebbe fatto qualcosa di straordinario. Gesù ringraziò il Padre ancor prima che il miracolo fu adempiuto perché sapeva che Dio per mezzo di Lui lo aveva già fatto, dopodiché Lazzaro usci dal sepolcro all’ordine che Gesù gli aveva dato. In ultimo ma non meno importante, perché è un evento singolare nelle Sacre Scritture, in questo testo possiamo leggere che Gesù saputo che il suo amico Lazzaro era morto, pianse.

L’apostolo Paolo in Romani 4:17 dice che Dio chiama all’esistenza tutto ciò che non è.  Avere “fede” significa basarsi su verità che si credono, credendo a cose che non sono ancora. La fede porta speranza e la speranza porta la vita, bisogna solo credere.

In fine un buon cristiano non deve mai trascurare il “dono” più grande. Bisogna sempre sapere che Dio ci vuole con se per l’eternità che ci è concessa solo riconoscendo Gesù Cristo come personale salvatore. Il dono della “salvezza” è quel meraviglioso dono che ci consente di accedere nel regno dei cieli. Dio durante la nostra permanenza sulla terra ci da l’opportunità per essere salvi in qualsiasi momento, anche in punto di morte come fece con il ladrone; Luca 23:43. Per questo, dopo una vita lunga e abbondante di gioie, vittorie e prove, sapendo di aver realizzato la salvezza in Cristo Gesù, alla fine del nostro tempo su questa terra dobbiamo essere ben lieti di tornare al Padre che è nei cieli.

C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma finisce con il condurre alla morte. (Proverbi 16:25)

Dio è un Dio di speranza e di vita, la vita sulla terra può sembrare anche corta e insignificante, noi possiamo trovare molti stratagemmi per provare a stare meglio ma Gesù è colui che la può rendere allegra, gioiosa ed eterna donando la sua pace.

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