Il mio pensiero sul digiuno, questo è un messaggio spedito da me alla comunità di Ezechiele 47 qualche giorno fa, e qui ora io lo rendo pubblico per chi mi legge.
Dio ci benedica.
Pace a tutti per causa del mio lavoro non ho potuto partecipare attivamente alla discussione ma ho letto tutti i messaggi. Sono felice che partecipiate tutti così ferventi e zelanti alle discussioni del gruppo. Ora anche io se mi permettete vorrei fare la mia riflessione sul digiuno.
Prima di tutto il digiuno è biblico si trova in tantissimi capitoli e versetti. Ma nelle chiese qui in Italia se ne parla pochissimo. Il digiuno deve essere segreto almeno che non è organizzato da un gruppo della chiesa. Il digiuno è un modo per consacrarsi al SIGNORE. Il digiuno non è un modo per richiedere qualcosa ma un modo per rompere la nostra carne e sentirci più vicini al SIGNORE.
Può essere un modo per sentire e capire la volontà di Dio. Esiste una lotta tra carne e spirito e con il digiuno si mettono in gioco. È vero che Dio non vuole sacrifici ed è vero anche che se fai una promessa a Dio la devi mantenere. Il digiuno è una cosa seria, non ti beffare di Lui.
Nel momento che si fa un digiuno bisogna fermarsi da qualsiasi attività del mondo. Il tempo è impiegato in riflessioni, letture, preghiere e lodi. Senza distrazioni, TV, computer o altro, è un tempo che si passa con Dio è basta, nient’altro. Il tempo non è stabilito dipende dall’amore che hai per il SIGNORE, dipende da quanto sei disposto a dare.
Stabilisci un tempo con Dio e non tirarti indietro, non fare il gioco del nemico, il SIGNORE ha liberato e perdonato il popolo di Ninive col digiuno, leggi Giona 3. Pietro e Paolo digiunavano, se anche tu lo desideri, chiedi forza e saggezza al SIGNORE. Anche Gesù ha digiunato prima di cominciare il suo ministero.
E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. (Matteo 4:2)
Dio vi benedica, che la pace di Dio Padre sia con tutti noi, amen.