Gesù e il perdono

Gesù non solo ha insegnato il perdono, ma ha anche dimostrato la sua disposizione a perdonare. Nella Bibbia abbiamo tanti esempi diversi che dovrebbero servire da stimolo per riconoscere la nostra disponibilità al perdono.

Gesù perdonò il paralitico che gli fu portato in un lettuccio, (Matteo 9:2-8)

Tra le prime parole che Gesù disse al paralitico sono state: «Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati». Poi, Gesù ha liberato l’uomo. Noi dobbiamo stare attenti a non concentrarci esclusivamente sulla potenza di Dio per guarire da disturbi fisici ma anche sul suo potere di perdonare i peccati e guarire le malattie spirituali. Gesù, vedeva che più della salute fisica, l’uomo aveva bisogno di salute spirituale. Questo viene acquisita solo con il tocco di Gesù. Sia il corpo come lo spirito dell’uomo sono stati paralizzati, non poteva camminare, la prima preoccupazione di Gesù è stata quella sullo stato spirituale di quel paralitico che non lo conosceva come Salvatore e Signore. Se Dio non opera la guarigione in noi o su coloro che amiamo, dobbiamo sapere che questa non è l’unica preoccupazione di Cristo. Tutti saremo completamente guariti nel futuro Regno dei Cieli, ma è necessario prima conoscere Gesù. Per gli scribi, in questo contesto, Gesù fu blasfemo nel confrontarsi con Dio, dando la possibilità di perdonare i peccati. I leader religiosi si sono resi conto che Gesù si stava appellando all’essere Dio, in verità Egli è veramente Dio e ha l’autorità di guarire e perdonare i peccati. È facile dire a qualcuno che i loro peccati sono perdonati, però è molto difficile curare un caso di paralisi! Gesù ha dimostrato il suo potere divino di perdonare per guarire quell’uomo. Il miracolo di Gesù ha dimostrato la verità delle sue parole; Egli ha il potere sia di perdonare che guarire. Parlare è facile, ma le nostre parole saranno prive di significato se non sono supportate dalle nostre azioni. Possiamo dire che amiamo Dio ed il nostro prossimo, ma senza gli atteggiamenti che dimostrano questo amore, le nostre parole saranno vuote e senza senso. I tuoi atteggiamenti sostengono quello che dici?

Una donna sorpresa in adulterio, (Giovanni 8:3-11).

I leader giudei già avevano ignorato la legge per arrestare la donna adultera. La legge stabiliva che le due persone coinvolte in adulterio dovevano essere lapidate (Levitico 20:10; Deuteronomio 22:22). I leader stavano usando la donna come una trappola per ingannare Gesù. Se Lui diceva che la donna non doveva essere lapidata, lo accusano di violare la legge di Mosè, se invece li incoraggiava alla pena capitale, potevano denunciarlo ai romani, che non permettevano ai giudei di eseguire esecuzioni (Giovanni 18:31).

«Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei» è una affermazione significativa per quanto riguarda il giudicare gli altri. Per Gesù l’aver confermato la condanna per adulterio, la lapidazione, non poteva essere accusato di essere contro la legge. Ma al dire che una persona che era senza peccato poteva scagliare la prima pietra, ha dimostrato l’importanza della compassione e del perdono. Quando gli altri vengono sorpresi nel peccato, sei pronto a giudicare? Fare cosi è come se non si fosse mai nel peccato. Giudicare è una prerogativa di Dio, non nostra. Il nostro ruolo è quello di mostrare il perdono e la compassione! Non sappiamo se, quando scriveva a terra, Gesù semplicemente ignorava gli accusatori, se scrisse una lista dei loro peccati o, per esempio, scrisse i Dieci Comandamenti. Quando Gesù disse che solo chi era senza peccato poteva scagliare la prima pietra, i leader si ritirarono in fretta, dal più vecchio al più giovane. Naturalmente i più anziani erano più consapevoli dei loro peccati rispetto a quelli più giovani. Con l’età e l’esperienza spesso si riduce il proprio sentimento di giustizia in modo più particolare rispetto ai giovani. Qualunque sia la tua età, esamina onestamente la tua vita! Riconosci il tuo peccato e cerca i modi per aiutare gli altri, piuttosto che far loro del male! Gesù non ha condannato la donna accusata di adulterio, tuttavia, non la ignorò ne fu compiacente con il suo peccato, le disse solo che non doveva peccare più. Gesù è pronto a perdonare qualsiasi peccato nella nostra vita, ma la confessione e il pentimento mostrano un cambiamento di cuore! Con l’aiuto di Dio possiamo accettare il perdono di Cristo e lasciare il misfatto.

La donna che unse i suoi piedi con il profumo, (Luca 7:44-50).

Luca di nuovo contrastò i farisei con i peccatori; e ancora una volta, questi, si sono dimostrati migliori degli altri. Simone aveva commesso diversi errori riguardo le tradizioni giudaiche: non lavò i piedi di Gesù (una cortesia fatta per gli ospiti, perché camminando con sandali, i piedi potevano essere sporchi), non unse il capo del Maestro con olio, non gli dette un bacio di saluto. Sarà che Simone pensò che poteva essere normale trattare Gesù come tutti? Tuttavia, la donna peccatrice è stata generosa; con le lacrime lavò i piedi di Gesù, con un profumo costoso lo unse e salutò il suo Salvatore con un bacio. In questa storia, la donna peccatrice si mostra grata, ma il leader religioso, no; così lei ha avuto il perdono dei suoi peccati. La salvezza è per grazia mediante la fede, non arriva con atti d’amore o di generosità, la donna con il suo atteggiamento ha dimostrato la sua vera fede, e Gesù, per questo, l’ha onorata. L’amore traboccante è la risposta naturale al perdono e il risultato di fede. Ma solo chi si rende conto della profondità del proprio peccato può godere del perdono completo che Dio gli offre. Gesù salvò tutti i suoi seguaci dalla perdizione eterna, quelli che erano estremamente malvagi e quelli che erano convenzionalmente buoni all’occhio umano. Tu apprezzi l’ampiezza della misericordia di Dio? Gli sei grato per il perdono che Egli ti ha dato? I farisei credevano che solo Dio poteva perdonare i peccati, per questo motivo si domandarono perché l’uomo chiamato Gesù disse che i peccati della donna sono stati perdonati. Non hanno capito che Gesù era davvero Dio.

Pietro che negò di conoscerlo, Giovanni 18:15-18

questo “altro discepolo” era probabilmente Giovanni, l’autore di questo vangelo. Già conosciuto dal sommo sacerdote e si identificò alla portinaia. Per causa di questa amicizia anche Pietro poté entrare nel cortile. Ma Pietro si rifiutò di dichiararsi come un seguace di Gesù. Questo suo rifiutarsi fu l’inizio di un’esperienza che gli cambiò la vita.
Durante la notte, Gesù ebbe un udienza con Anna, prima condurlo legato a Caiafa nel Sinedrio (Marco 14:53-65). I leader religiosi sapevano che non avevano basi per accusare Gesù, così produssero prove contro di Lui con falsa testimonianza (Marco 14:55-59).

Giovanni 18:25-27

Negli altri tre Vangeli, si dice che le tre negazioni di Pietro accaddero davanti al fuoco sul patio esterno del palazzo di Caiafa. Giovanni riferì che la prima negazione fu fuori la casa di Anna e le altre due fuori la casa Caiafa. È molto probabile che fosse lo stesso patio. La residenza del sommo sacerdote era grande, Anna e Caiafa certamente abitavano vicino. Immaginate aspettare fuori, nel patio, mentre Gesù, il loro Signore e Maestro, era interrogato. Immaginate di vedere l’uomo che si credeva essere l’atteso Messia, vittima di abusi e percosse. Naturalmente Pietro era confuso e spaventato. Negare Cristo è un grave peccato, ma Gesù lo ha perdonato. (Giovanni 21:15-17). Nessuna mancanza è troppo grande che Gesù non può perdonare; la condizione per ricevere il perdono è quella di essere veramente pentito. Gesù perdona anche i tuoi peggiori peccati, se ti penti e chiedi il suo perdono. Il gallo cantò in conformità con la Parola di Gesù a Pietro, dopo aver promesso che non avrebbe mai negato il suo Signore (Marco 14:31; Giovanni 13:38).

Giovanni 21:15-19

In quell’occasione, sulla spiaggia, Gesù fece fare a Pietro un’esperienza che eliminò la macchia del peccato che il discepolo fece negando il Maestro. Pietro lo aveva rinnegato tre volte; tre volte Gesù chiese a Pietro se lo amava. Quando il discepolo ha risposto di sì, Gesù gli disse di pascere le sue pecore. Una cosa è dire di amare Gesù, ma il vero banco di prova è la tua disponibilità a servirLo. Pietro si pentì, così Gesù gli chiese un compromesso. La vita di Pietro cambiò quando finalmente capì chi era Gesù. Il suo lavoro cambiò da pescatore ad evangelista; la sua persona cambiò da irruenta a tranquilla; il suo rapporto con Gesù cambiò, Pietro ricevendo il perdono finalmente capì l’importanza delle parole di Gesù sulla sua morte e risurrezione. Gesù chiese a Pietro per tre volte se lo amava. La prima volta, Gesù disse: “Simone di Giovanni, mi ami più di questi?” (Nel testo greco è stato utilizzato il termine Agape, si riferisce all’amore volitivo, sacrificale.) La seconda volta, Gesù ripete la domanda, ancora una volta usando la parola Agape greca, ma concentrata su Pietro. La terza volta, Gesù ha usato la parola greca phileo, che significa affetto, affinità o l’amore fraterno, è stato chiesto a Pietro: “Tu sei mio amico?” Nelle tre volte che Gesù lo interpellò, Pietro rispose usando il termine greco phileo, Gesù non è alla ricerca di risposte rapide e superficiali, Lui ha la capacità di raggiungere il cuore di ogni problema. Pietro ha dovuto affrontare i veri sentimenti e le motivazioni quando Gesù lo affrontò. Come si fa a rispondere se Gesù ti chiede: “tu mi ami?”. Tu davvero ami Gesù? Sei suo amico?

Il ladrone in croce, (Luca 23:39-43).

Quel ladro stava per morire, si rivolse a Cristo per chiedere il perdono, e Lui accettò. Questo dimostra che le nostre opere non ci salvano; la salvezza è nella nostra fede in Cristo. Non è mai troppo tardi per noi tornare a Dio. Anche nel mezzo del suo dolore, Gesù ebbe misericordia di quel criminale che decise di credere in Lui. La nostra vita sarà molto più utile e felice se ci rivolgiamo a Dio in fretta! Anche coloro che si pentono all’ultimo momento della loro vita saranno con il Signore in cielo!

In fine quelli che lo crocifissero, (Luca 23:34).

Gesù chiese al Padre di perdonare le persone che parteciparono al suo omicidio: i leader giudei, politici ed i soldati romani, le gente presente; e Dio rispose alla sua preghiera, aprendo la via della salvezza per fino ai suoi assassini. L’ufficiale con i soldati romani, testimone della crocifissione, disse: “Veramente, costui era Figlio di Dio!” (Matteo 27:54). Tanti sacerdoti si convertirono alla fede cristiana (Atti 6:7). Perché siamo peccatori, tutti abbiamo, in qualche modo, partecipato alla morte di Gesù. La Buona Notizia è che Dio è misericordioso e dà la Sua grazia a tutti. Egli vuole perdonarci, e darci una nuova vita per mezzo di Suo Figlio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.