Giobbe 12

«In Dio stanno la saggezza e la potenza, a lui appartengono il consiglio e l’intelligenza. (Giobbe 12:13)

Ho iniziato a leggere questo capitolo e quando sono arrivato al verso quattro mi sono imbattuto una strana parola: “ludibrio”. Allora sono andato a cercare il suo significato sul  dizionario e ho trovato la seguente definizione: “Oggetto di scherno, di continua e avvilente ostilità”, essere ludibrio significa quindi essere perseguitato. Giobbe affermò che i suoi amici, oltre a dubitare della sua integrità, si facevano  anche beffa di lui. Con  ironia facevano insinuazioni cattive che producevano accuse contro qualcuno che ritenevano amico. Si ritenevano saggi quando la loro conoscenza  era molto al di sotto di quello che dimostravano. Con una falsa sicurezza, la quale si appellavano, disprezzavano chi si trovava nella malattia, erano li, non per aiutare ma per buttare giù.

Il lamento di Giobbe rispetto a quello degli empi ancora una volta dimostra che lui aveva una visione diversa dai suoi amici, perché questi credevano che il castigo era dato per gli empi. Giobbe li invita ad osservare la natura, dove i più forti prevalgono sulle creature più mansuete e vulnerabili. E per due volte sottolinea che la saggezza e la forza sono con Dio e non con gli anziani con la sapienza della terra. Giobbe chiarisce che Dio innalza o abbassa chi vuole, secondo la sua volontà. Dio è la fonte di ogni sapienza, di ogni comprensione e di tutta la forza. L’ultimo discorso fatto da Zofar ha dimostrato l’ignoranza e la follia nell’acquisire saggezza guardando dentro di se.

Dove stiamo cercando saggezza? E dov’è la comprensione? Nel libro di Giobbe al capitolo 28, verso 28 è scritto: “E disse all’uomo: “Ecco, temere il Signore, questa è saggezza, fuggire il male è intelligenza”»”. E’ lo stesso Giobbe a pronunciare queste parole. Capiamo che le due caratteristiche per acquisire la saggezza e la comprensione, sono presenti nella vita di Giobbe: “… temeva Dio e fuggiva il male”.

Noi abbiamo imparato che temere Dio ha a che vedere con il nostro rapporto personale con il Signore ed avere compassione per il nostro prossimo.

Grazie amato Dio perché possiamo confidare in te, sperando in quel giorno che ci libererai dalle ingiustizie e delle sofferenze. Io prego nel nome di Gesù. Amen.

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