Giobbe 15

Chi è mai l’uomo per esser puro, il nato di donna per esser giusto? (Giobbe 15:14)

Le accuse non hanno mai avuto il potere di correggere qualcosa. Semplicemente sottolineano situazioni negative che possono essere vere o false. Elifaz accusa Giobbe di malvagità. E va anche  oltre, affermando che Giobbe era iniquo, vale a dire nel peccato, accusandolo di essere un trasgressore della legge. Ci rendiamo conto che in questo discorso c’è la presenza di orgoglio e presunzione, Elifaz si spinge al  punto di far passare le sue parole come consolatrici e d’amore.

Le parole che diciamo possono scaturire soltanto in due cose: o una benedizione o una maledizione. È scritto che da labbra che escono benedizioni, non possono uscire maledizioni. Dalla stessa fonte può uscire acqua dolce e amara? Né possiamo parlare di quello che non ha nulla a che fare con la saggezza che viene dall’alto, poiché questa è innanzitutto pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera.

Gesù ci ha detto che in base alle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato.

Il ruolo di Dio è amare per salvare. Il ruolo di Satana è incolpare per distruggere. Da che parte della battaglia siamo oggi?

Non agiamo come fecero gli amici di Giobbe, non usiamo la nostra bocca per parole di accusa. Possiamo prendere d’esempio l’atteggiamento di Giobbe, lui ci insegna che pregando con fede, Dio darà guarigione e i peccati saranno perdonati.

Seguendo Cristo, le nostre parole e le azioni possono essere vere consolazioni, per la nostra salvezza e il nostro prossimo.

Dio veramente buono, ti preghiamo di consolare i nostri cuori affranti , ti preghiamo di poter essere di consolazione per il nostro prossimo. Fa che dalle nostre labbra escano parole dolci e d’amore. Io prego nel nome di Gesù. Amen.

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