L’importanza del cristianesimo

Una delle tipiche risposte che le persone danno quando un cristiano parla di Dio con loro, e che sembra un tantino esagerato l’esempio biblico, ovvero, cito testuali parole: “Io credo in Dio, lavoro, non rubo, non ho ammazzato nessuno, rispetto mia moglie e provvedo ai miei figli, e poi è normale che siamo tutti peccatori con delle debolezze”.

La gente non capisce che cosa è il cristianesimo. Alcuni si sentono offesi quando si predica Gesù come l’unica via per la salvezza. Questi pensano che essere cristiani significa seguire gli insegnamenti etici di Gesù, come: “ama il prossimo tuo come te stesso”. Naturalmente non è necessario credere in Gesù per fare questo. Questo non è il cristianesimo.

Il Vangelo dice che siamo moralmente colpevoli davanti a Dio e spiritualmente separati da Lui. Ecco perché abbiamo bisogno di sperimentare il suo perdono e la grazia. Per questo, è stato necessario un sostituto per pagare la pena dei nostri peccati. Gesù ha offerto la sua vita in sacrificio per noi. Accettando ciò che ha fatto in nostro nome, abbiamo il perdono di Dio e la purificazione morale. A questo punto, il nostro rapporto con Dio può essere ripristinato. Questo dimostra perché credere in Cristo è così importante. Se si ripudia e si respinge la grazia di Dio si rimane spiritualmente separati da Lui, e questa condizione può continuare per l’eternità anche dopo la morte.

Io credo che di tanto in tanto dovremmo fermarci e chiederci che cosa veramente il cristianesimo significa per noi cristiani.

Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c’è perdono. (Ebrei 9:22)

Poi Gesù disse: «Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti. (Marco 14:24)

Con la routine quotidiana, l’esperienza del cristianesimo sembra essere qualcosa di automatico, e spesso si crede che bisogna eseguire alcuni rituali religiosi, leggere alcuni versi, pregare prima di dormire, radunarsi la domenica e cose del genere, purtroppo dimenticando del grande sacrificio che è stato fatto in modo che potessimo avere la vita.

Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini. Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo sul mare, in pericolo tra falsi fratelli; in fatiche e in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità. (2 Corinzi 11: 24-27)

Se ascoltassimo la testimonianza di Paolo nella nostra realtà di oggi, potrebbe essere considerato un fallimento, ci sembrerà che quest’uomo non ha avuto “benedizione” nella vita, solo lotte e prove. Ma Paolo sapeva esattamente quello che voleva dire il cristianesimo, dopo aver attraversato tante difficoltà, lui potette dire: “Rallegratevi nel Signore, sempre. Ve lo ripeto, rallegratevi!” Filippesi 4:4

Per Paolo il cristianesimo significa portare anime a Gesù mediante la salvezza. Lo stesso per noi, quando ci imbattiamo in persone a noi vicine, dobbiamo sapere che quel momento potrebbe essere l’ultima occasione che ha per ricevere la salvezza. Se non sarà così, quella persona non ascoltando il Vangelo, pagherà un’eternità di sofferenza e di dolore.

Per Paolo guadagnare anime per Cristo fu un piacere svolto senza sosta e in ogni tempo, e di conseguenza potette dire: “Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera saldi nel Signore, o diletti!” (Filippesi 4: 1)

Possiamo imparare a vivere il vero cristianesimo ogni giorno!

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