Per il Signore un giorno è come mille anni

Ma voi, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. (2 Pietro 3:8)

Ma, voi carissimi

I destinatari di questa lettera probabilmente è tutta la Chiesa nel suo insieme, gentili e giudei cristiani sparsi in tutta l’Asia Minore, le stesse comunità della prima lettera dove proliferava lo gnosticismo.

non dimenticate quest’unica cosa

Il significato del versetto su citato indica che molti erano in dubbio riguardo il ritorno di Gesù e cominciarono a mettere in discussione il “ritardo” della seconda venuta.

Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi e diranno: «Dov’è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione». (2 Pietro 3:3-4)

Sia Pietro che Paolo affrontano la questione del “ritardo” sulla venuta di Cristo, è molto probabile che quella generazione aspettava un imminente ritorno di Gesù. Gli apostoli di Gesù, udirono frasi come:

Io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. (Marco 13:30)

Disse loro: In verità vi dico, quelli che sono qui, ci sono alcuni che non morranno finché non hanno visto il regno di Dio con potenza. (Marco 9:1)

un giorno per il Signore come mille anni

Il termine “mille anni” appare circa 9 volte in tutta la Bibbia, di cui 6 solo nel capitolo 20 dell’Apocalisse. Il termine usato da Pietro è un’allusione al Salmo 90: 4 “Per mille anni, agli occhi tuoi sono come ieri, quando è passato, e come una veglia nella notte.”

Quello che Pietro sottolinea è che, nonostante il presunto “ritardo” per il tempo della venuta di Cristo non è un fattore importante per Dio, il termine può essere visto come una metafora che mentre per gli uomini il tempo sia della massima importanza e fattore determinante, per Dio il tempo che sia poco o molto, non rappresenta assolutamente nulla, Dio agisce nel tempo.

Da che fu il giorno, io sono; … (Isaia 43:13)

L’apostolo rafforza il fatto che il tempo non è importante, in quanto Dio non ritarda, cioè, non ha rimandato quello che ti ha promesso, e l’unico motivo per non tornare è quello di dare tempo alle persone di pentirsi:

Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. (2 Pietro 3:9)

Pietro usò questo termine per mostrare ai cristiani che Cristo non stava “ritardando” a tornare e controbattere tutti coloro che dubitavano del ritorno di Gesù, stava insegnando che il tempo non è un fattore importante per Dio.

Una tradizione giudaica dice che i sei giorni della creazione rappresentano mille anni, 2 mila anni liberi dalla legge, 2 mila anni praticando  la legge e 2 mila anni dopo la venuta del Messia, il settimo giorno di riposo rappresenta il millennio dell’Apocalisse.

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